Uiterwaal CS et al.
Am J Clin Nutr. 2007 Mar;85(3):718-23
Il
consumo di caffè viene spesso associato ad un aumento del
rischio di ipertensione; i dati relativi a tale associazione, tuttavia,
sono in realtà piuttosto scarsi.
Uno studio olandese pubblicato sullAmerican Journal of Clinical
Nutrition ha cercato di valutare il ruolo del caffè nellinsorgenza
dellipertensione in una coorte di quasi 6400 soggetti (uomini
e donne) di età media 40 anni. Allinizio dellindagine
i partecipanti sono stati visitati e hanno compilato un questionario
relativo alle abitudini alimentari, allo stile di vita e alla storia
clinica personale e familiare; i follow up sono stati dopo 6 e dopo
11 anni.
La diagnosi di ipertensione veniva posta se la pressione sistolica
era = 140mmHg e la pressione diastolica era = 90 mmHg e in caso
di utilizzo di farmaci antipertensivi.
Lanalisi dei dati relatrivi al consumo dichiarato di caffè
ha evidenziato che le donne che non bevevano caffè avevano
il 46% di probabilità in meno di sviluppare ipertensione,
rispetto alle bevitrici moderate (da 0 a 3 tazzine al giorno); tuttavia,
anche le forti consumatrici della bevanda (più di sei tazzine
al giorno) presentano un rischio di ipertensione minore (-33%) rispetto
a coloro che bevevano meno di 3 tazzine al giorno.
Per quanto riguarda gli uomini coloro che non consumavano caffè
presentavano un rischio di ipertensione minore del 40% rispetto
a chi bevevo 0-3 tazzine al giorno, ma non sono state evidenziate
ulteriori differenze nel confronto con le altre categorie di consumo
(4-6 e più di 6 tazzine al giorno).
Secondo gli autori tale associazione a U tra il consumo di caffè
e lo lincidenza di ipertensione nelle donne potrebbe essere
dovuta allo sviluppo di una sorta di tolleranza al transitorio effetto
ipertensivo della caffeina in coloro che consumano più di
3 tazzine al giorno, mentre i consumatori meno incalliti
rimangono sensibili a tale aumento di pressione.
BACKGROUND:
The long-term longitudinal evidence for a relation between coffee
intake and hypertension is relatively scarce. OBJECTIVE: The objective
was to assess whether coffee intake is associated with the incidence
of hypertension. DESIGN: This study was conducted on a cohort
of 2985 men and 3383 women who had a baseline visit and follow-up
visits after 6 and 11 y. Baseline coffee intake was ascertained
with questionnaires and categorized into 0, >0-3, >3-6,
and >6 cups/d. Hypertension was defined as a mean systolic
blood pressure (SBP) >or=140 mm Hg over both follow-up measurements,
a mean diastolic blood pressure (DBP) >or=90 mm Hg over both
follow-up measurements, or the use of antihypertensive medication
at any follow-up measurement. RESULTS: Coffee abstainers at baseline
had a lower risk of hypertension than did those with a coffee
intake of >0-3 cups/d [odds ratio (OR): 0.54; 95% CI: 0.31,
0.92]. Women who drank >6 cups/d had a lower risk than did
women who drank >0-3 cups/d (OR: 0.67; 95% CI: 0.46, 0.98).
Subjects aged >or=39 y at baseline had 0.35 mm Hg (95% CI:
-0.59, -0.11 mm Hg) lower SBP per cup intake/d and 0.11 mm Hg
lower DBP (95% CI: -0.26, 0.03 mm Hg) than did those aged <39
y at baseline, although the difference in DBP was not statistically
significant. CONCLUSIONS: Coffee abstinence is associated with
a lower hypertension risk than is low coffee consumption. An inverse
U-shaped relation between coffee intake and risk of hypertension
was observed in the women.