Flavonoid
intake and cardiovascular disease mortality: a prospective study in
postmenopausal women
Mink PJ, Scrafford CG, Barraj LM, Harnack L, Hong
CP, Nettleton JA, Jacobs DR Jr
Am J Clin Nutr. 2007 Mar;85(3):895-909
I
flavonoidi sono una classe di composti antiossidanti che si trovano
in diversi alimenti e ai quali numerose evidenze hanno attribuito
effetti protettivi nei confronti delle patologie cardiache, grazie
alla loro attività ipocolesterolemizzante e antinfiammatoria.
Uno studio pubblicato sullAmerican Journal of Clinical Nutrition
ha esaminato quali sottoclassi di flavonoidi, e a quali quantità,
conferiscono la maggiore protezione cardiovascolare e coronarica.
Lindagine ha esaminato i dati relativi a quasi 35 mila donne
in post-menopausa (età media 62 anni), le quali sono state
suddivise in quintili sulla base dellintroito totale di flavonoidi
e di 7 sottoclassi in esame.
Nel corso dei 16 anni di follow-up si sono verificati 7091 decessi,
dovuti, tra le altre cause, a patologie cardiovascolari (2316),
coronaropatie (1329) e ictus (469). Dallanalisi dei dati è
emerso che tre classi di flavonoidi, in particolare, conferivano
protezione coronarica e cardiovascolare. Infatti, coloro cha assumevano
le maggiori quantità di antocianidine, rispetto al quintile
di minor consumo (0,2 contro 0 mg/dì) presentavano una mortalità
totale minore del 10% e una riduzione della mortalità dovuta
a eventi cardiovascolari e coronarici pari, rispettivamente, al
9% e al 12%. Nel confronto tra i quintili di maggiore e minore consumo
di flavanoni (93,7 contro 7,6 mg/dì), invece, è emersa
una riduzione del 22% del rischio di morte per coronaropatie, mentre
un introito elevato di flavoni, rispetto a quantità più
modeste (1,5 contro 0,1 mg/dì) ridurrebbero del 12% la mortalità
in generale.
Anche il consumo degli alimenti ricchi in flavonoidi è stato
associato a riduzione della mortalità coronarica (pompelmi),
cardiovascolare (fragole e cioccolato) o entrambe (mele, pere e
vino rosso).
BACKGROUND:
Dietary flavonoids may have beneficial cardiovascular effects
in human populations, but epidemiologic study results have not
been conclusive. OBJECTIVE: We used flavonoid food composition
data from 3 recently available US Department of Agriculture databases
to improve estimates of dietary flavonoid intake and to evaluate
the association between flavonoid intake and cardiovascular disease
(CVD) mortality. DESIGN: Study participants were 34 489 postmenopausal
women in the Iowa Women's Health Study who were free of CVD and
had complete food-frequency questionnaire information at baseline.
Intakes of total flavonoids and 7 subclasses were categorized
into quintiles, and food sources were grouped into frequency categories.
Proportional hazards rate ratios (RR) were computed for CVD, coronary
heart disease (CHD), stroke, and total mortality after 16 y of
follow-up. RESULTS: After multivariate adjustment, significant
inverse associations were observed between anthocyanidins and
CHD, CVD, and total mortality [RR (95% CI) for any versus no intake:
0.88 (0.78, 0.99), 0.91 (0.83, 0.99), and 0.90 (0.86, 0.95)];
between flavanones and CHD [RR for highest quintile versus lowest:
0.78 (0.65, 0.94)]; and between flavones and total mortality [RR
for highest quintile versus lowest: 0.88 (0.82, 0.96)]. No association
was found between flavonoid intake and stroke mortality. Individual
flavonoid-rich foods associated with significant mortality reduction
included bran (added to foods; associated with stroke and CVD);
apples or pears or both and red wine (associated with CHD and
CVD); grapefruit (associated with CHD); strawberries (associated
with CVD); and chocolate (associated with CVD). CONCLUSION: Dietary
intakes of flavanones, anthocyanidins, and certain foods rich
in flavonoids were associated with reduced risk of death due to
CHD, CVD, and all causes