FIRST RESULTS FROM THE INTERNATIONAL BREAST CANCER INTERVENTION STUDY (IBIS-I): A RANDOMISED PREVENTION TRIALTUDY IBIS investigators |
RISULTATI PRELIMINARI DELLO STUDIO IBIS-I: UN TRIAL RANDOMIZZATO DI PREVENZIONE Il razionale dell'uso
del tamoxifene nella prevenzione del tumore della mammella risiede oltre
che nella convinzione della responsabilità degli estrogeni nella genesi
del tumore, anche nell'osservazione di una riduzione dell'incidenza di
nuovi tumori nella mammella controlaterale in donne in ormonoterapia adiuvante
dopo mastectomia. Sulla queste basi sono stati programmati alcuni studi
per verificare l'ipotesi che il tamoxifene potesse ridurre l'incidenza
di tumore della mammella in donne ad alto rischio. I risultati degli studi
già pubblicati sono stati, almeno in parte, discordanti. I dati preliminari
dell'IBIS-I, pubblicati sulla rivista Lancet, hanno pienamente confermato
l'ipotizzato effetto protettivo del tamoxifene. Rispetto al gruppo di
controllo, nelle donne in trattamento attivo il rischio di tumore mammario
si è ridotto infatti di quasi un terzo dopo un periodo di osservazione
mediano di 50 mesi. Fin qui, tutto bene. I problemi nascono da altri eventi
che si sono verificati nel gruppo di trattamento e, in particolare dagli
eventi tromboembolici venosi che sono risultati essere 2,5 volte più frequenti
nel gruppo tamoxifene rispetto al gruppo placebo. Poco meno della metà
degli episodi tromboembolici si è verificato entro 3 mesi da un intervento
chirurgico maggiore o da un periodo di prolungata immobilizzazione e si
sarebbero perciò evitati se il trattamento fosse stato sospeso per tutta
la durata della fase critica. Ed è questo il consiglio degli autori che
affermano anche che la terapia con tamoxifene è comunque controindicata
nelle donne ad alto rischio di malattia tromboembolica. Domenico Sommariva - Divisione di Medicina Interna 1, Ospedale G. Salvini, Garbagnate Milanese |