INFLUENCE OF LEPTIN ON ARTERIAL DISTENSIBILITY: A NOVEL LINK BETWEEN OBESITY AND CARDIOVASCULAR DISEASE? Singhal A, Farooqi
IS, Cole TJ, O'Rahilly S, Fewtrell M, Kattenhorn M, Lucas A, Deanfield
J |
COMMENTO Il recente lavoro
di Singhal e Coll. (1) propone la Leptina come possibile fattore in grado
di correlare l'obesità con le malattie cardiovascolari. I ricercatori
hanno studiato la distensibilità arteriosa di 294 adolescenti (13-16 anni)
non fumatori (216 dei quali nati pre-termine), mediante metodica ultrasonografica
ad alta risoluzione, determinando la differenza di diametro dell'arteria
brachiale tra il periodo di sistole e quello di diastole. Hanno poi calcolato
la vasodilatazione endotelio-dipendente mediata dall'iperemia legata allo
stesso flusso arterioso, correlando tali parametri con le rilevazioni
antropometriche (compreso il calcolo della massa grassa e la plicometria
su 3 punti) e con le determinazioni di numerosi parametri plasmatici (tra
cui la concentrazione serica di Leptina, di PCR e l'Insulinemia a digiuno).
L'analisi statistica (regressione lineare multipla) ha permesso di evidenziare
che la distensibilità arteriosa è significativamente associata alla massa
grassa ma anche, in modo inversamente proporzionale, alle concentrazioni
di Leptina, indipendentemente dai fattori metabolici e infiammatori confondenti
spesso associati all'obesità (come l'Insulinemia, LDL e HDL Colesterolo,
PCR, Pressione Arteriosa Media). Si è comunque confermata la significativa
correlazione fra la massa grassa con i livelli di PCR e Insulinemia. Analizzando
i risultati, gli Autori propongono la Leptina come uno dei meccanismi
mediante i quali l'obesità possa essere collegata a fenomeni iniziali
di aterosclerosi. In effetti già altri ricercatori avevano rilevato una
maggior rigidità arteriosa in adolescenti obesi rispetto a controlli normopeso
(2) ed è noto che recettori della Leptina siano ampiamente presenti nelle
cellule endoteliali (3,4,5), nelle cellule della parete arteriosa (6)
e nelle lesioni aterosclerotiche (6,7). L'azione della Leptina, attraverso
questi recettori, può stimolare la proliferazione e la migrazione delle
cellule muscolari lisce (8), mentre un prolungato trattamento con Leptina
è in grado di aumentare le calcificazioni vascolari (6). La Leptina induce
anche stress ossidativo nelle cellule endoteliali, potendo contribuire
alla patologia vascolare (5). La diretta influenza della Leptina sul sistema
vascolare è confermata dagli studi sui topi ob/ob che sono carenti di
Leptina (e conseguentemente divengono iperfagici e gravemente obesi):
nonostante ciò rimangono "resistenti" all'aterosclerosi (9,10). Nel presente
studio, la mancata influenza delle concentrazioni di Leptina sulla vasodilatazione
endotelio-dipendente flusso-mediata suggerisce che l'effetto della Leptina
sulla distensibilità arteriosa è indipendente dalla biodisponibilità a
breve termine di nitrossido endoteliale: sembra quindi più importante
l'esposizione, nel tempo, ad alte concentrazioni di Leptina quale fattore
in grado di influenzare la distensibilità arteriosa. Ciò non prova che
vi sia una associazione "causa-effetto" tra le concentrazioni di Leptina
e lo stato di "benessere" vascolare, pur se recenti studi (sull'uomo)
dimostrano che la Leptina è un fattore di rischio indipendente per eventi
coronarici (11,12), e il suo incremento è associato all'aumento dello
spessore intimale delle carotidi comuni (13), potendo influenzare lo sviluppo
del processo aterosclerotico. Inoltre, l'obesità infantile determina un
maggior rischio per successive malattie cardiovascolari (14,15): ciò può
essere spiegato da una prolungata esposizione alle modificazioni metaboliche
associate all'obesità come, p.es., alle alte concentrazioni di Insulinemia,
ma anche a prolungata Iperleptinemia. Inoltre, gli attuali risultati di
una associazione tra la Leptina e la funzione vascolare in ragazzi non
obesi rafforza l'idea che la prevenzione dell'aumento di peso in età infantile
potrebbe avere benefici effetti a lungo termine sul rischio di malattie
cardiovascolari, indipendentemente dalle avverse conseguenze metaboliche
dell'obesità. Tuttavia vi sono alcuni argomenti che meritano ulteriore
approfondimento: a) è stato dimostrato che le donne hanno più elevati
livelli di Leptina plasmatici rispetto agli uomini (anche nel presente
studio il valore medio di Leptinemia nelle ragazze è 10.2 umol/L, quello
dei ragazzi è 2.8), indipendentemente dalle concomitanti variazioni di
massa grassa: perciò, almeno nelle donne, si presume che l'associazione
tra Leptina plasmatica e insulinemia sia indipendente dall'adiposità;
in altre parole, la secrezione di Leptina da parte del tessuto adiposo
potrebbe essere "up-regolata" dall'insulina (16); b) nei soggetti obesi
c'è un effetto della distribuzione del grasso sulle concentrazioni di
Leptina: pazienti con grandi quantità di grasso addominale hanno livelli
relativamente bassi di Leptina (17). Nel presente studio non si sono evidenziati
"confondimenti" statistici correlati alla distribuzione del tessuto adiposo,
pur se (come atteso) la massa grassa delle ragazze era nettamente maggiore
rispetto ai coetanei maschi; c) alcuni Autori ritengono che adulti con
basso peso alla nascita evidenzino una maggiore concentrazione di Leptina
rispetto a quanto atteso rispetto al loro grado di obesità (18). I ragazzi
valutati nel presente studio erano, in gran maggioranza, prematuri (216
su 294). Pertanto, il pregio del lavoro di Singhal e Collaboratori è sicuramente
quello di porre in luce le correlazioni fra Leptina e malattia aterosclerotica,
indipendentemente da altri fattori metabolici, grazie all'aver studiato
soggetti di età adolescenziale, cioè pazienti che non presentano ancora
(come gli adulti) altri fattori "confondenti" quali ipertensione arteriosa,
dislipidemia e insulino-resistenza. Tali osservazioni potranno essere
confermate valutando un maggior numero di persone nate "a termine" e analizzando
statisticamente, in modo separato, i livelli di Leptina plasmatica di
maschi e femmine. Antonio C. Bossi - U.O. Malattie Metaboliche e Diabetologia, Ospedali Riuniti di Treviglio |