ADIPOSE
TISSUE IS A PRIMARY SOURCE OF GENERATION OF REMNANT LIPOPROTEINS. THE
MISSED LINK BETWEEN OBESITY AND ATHEROSCLEROSIS?
F. Karpe, GD. Tan
Circulation 2002; 106 (19) suppl. II-44
(Abstract presentato al 75° Annual Meeting of the American Heart Association)
ABSTRACT:
Remnants of triglycerides-rich lipoproteins may in addition to LDL
cholesterol be deposited in the arterial wall: This may contribute to
the elevated cardiovascular risk in hypertriglyceridemia. It is widely
accepted that the initial step in the formation of triglycerides-rich
lipoprotein remnants is dependent on lipolysis. Subsequent steps defining
the remnant generation as well as the relative importance of the tissues
involved have not been well characterised. Normally, adipose tissue has
higher lipoprotein lipase activity than skeletal muscle and also expresses
apoprotein pivotal for remnant formation, i.e. apoE and apoCI. To the
best of our knowledge, quantification of remnant lipoprotein formation
after a single pass of plasma across tissues has not been performed in
human in vivo before. We studied the tissue-specific generation of lipoprotein
remnants in human by quantifying remnant-like particle cholesterol (RLP-C)
concentration in arterialised blood, blood draining subcutaneous adipose
tissue and from muscle (forearm) in nine healthy male volunteers: Blood
flow was measured by the 133Xe washout method,(adipose tissue) and by
plethysmography (muscle). The in vivo remnant formation of was studied
in the fasting state and after intake of 40g fat mixed meal. RLP-C was
generated by a single pass of blood through the tissues as evidenced by
positive veno-arterial gradients: 38,3 ± 21.9 for muscle and 41.1
± 23.1 mmol/l for adipose tissue in the fasting state (Dmeans ±
95% confidence intervals). The veno-arterial formation of RLP-C increased
almost 10 fold in the postprandial state (p<0.001), particularly across
adipose tissue (see Figure). These findings show that there is a specific
association between adipose tissue and the rate of formation of remnant
lipoproteins and therefore serves as a partial explanation foe the ill-defined
association between obesity and cardiovascular disease.
COMMENTO:
L'obesità è riconosciuta come un fattore di rischio
primario per le malattie cardiovascolari (CVD), si associa frequentemente
al diabete mellito e costituisce uno dei caratteri principali della sindrome
plurimetabolica, due condizioni a rischio CVD particolarmente elevato.
Le ragioni per cui gli individui obesi sviluppano CVD precoce non sono
ancora ben conosciute.
Un interessante possibilità è stata suggerita dai dati presentati
dal Dr. Karpe all'ultimo meeting della American Heart Association. Gli
autori sono partiti dalla considerazione che i remnant delle lipoproteine
ricche in trigliceridi sono un importante fattore di rischio indipendente
di CVD (1) e che i livelli di queste particelle correlano con la progressione
e la gravità della malattia cardiocoronarica (2,3). Hanno quindi
valutato, con un test in vivo in soggetti sani, il contributo del tessuto
adiposo e del muscolo nella genesi di remnant lipoproteici (misurati come
livelli di colesterolo in una frazione lipoproteica purifica per cromatografia
di affinità - RLP-C). Entrambi i tessuti sono ricchi di lipasi
lipoproteica, il principale enzima responsabile della degradazione delle
lipoproteine ricche in trigliceridi e della formazione di remnant. Il
tessuto adiposo mostra, rispetto al muscolo, una maggiore capacità
di produrre remnat lipoproteici.
Dopo l'assunzione di un pasto grasso la quantità di RPL-C è
significativamente aumentata (4), anche la capacità di generare
remnat da parte dei tessuti adiposo e muscolare aumenta sensibilmente
in fase postprandiale (circa 10 volte) e questo aumento è particolarmente
marcato per il tessuto adiposo.
La diretta conseguenza di queste osservazioni è che nei soggetti
obesi la produzione di remnant lipoproteici è molto elevata e queste
particelle, altamente aterogene, potrebbero a loro volta essere responsabili
della aumentata progressione della degenerazione aterosclerotica dei vasi.
Come ammesso dagli autori stessi (vedi
pagina del sito del congresso) una limitazione dello studio è
data dal fatto che lo studio è stato condotto in soggetti sani
e magri, quindi non è scontato che la stessa situazione si osservi
anche in pazienti con malattie metaboliche o obesi.
Ne deriva comunque che il calo di peso nei pazienti obesi o in semplice
soprappeso può di per se collocare questi soggetti ad un livello
più basso di rischio CVD. Studi controllati di intervento dietetico
sono però necessari per definire in maniera inequivocabile i favorevoli
effetti della riduzione di peso.
E' inoltre noto che soprattutto l'obesità di tipo androgeno, a
sviluppo periombelicale, costituisce un fattore di rischio CVD. Sarà
quindi di particolare interesse definire il possibile diverso impatto
dei diversi fenotipi di obesità sui livelli o sulla capacità
di produzione dei remnant lipoproteici e, quindi, individuare gli interventi
mirati che consentano di raggiungere la migliore efficacia antiaterosclerotica.
Bibliografia
1. Havel RJ. Remnant lipoproteins as therapeutic targets. Curr Opin Lipidol
2000; 11: 615-620
2. Karpe F., Boquist S., Tang R. et al. Remnant lipoproteins are related
to intima-media thickness of the carotid artery independently of LDL cholesterol
and plasma triglycerides. J Lipid Res. 2001; 42:17-21
3. Karpe F, Taskinen MR, Nieminen MS et al. Remnant-like lipoprotein particle
cholesterol concentration and progression of coronary and vein-graft atherosclerosis
in response to gemfibrozil treatment. Atheroscler 2001; 157(1): 181-187
4. Marcoux C, Hopkins PN, Wang T et al. Remnant-like particle cholesterol
and triglyceride levels of hypertriglyceridemic patients in the fed and
fasted state. J Lip Res. 2000; 41: 1428-1436
Franco Maggi - Centro Studi Aterosclerosi, Dipartimento di Scienze Farmacologiche,
Milano
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