EFFECT
OF WHOLE GRAINS ON INSULIN SENSITIVITY IN OVERWEIGHT HYPERINSULINEMIC
ADULTS
Pereira
MA, Jacobs DR Jr, Pins JJ, Raatz SK, Gross MD, Slavin JL, Seaquist ER
Am J Clin Nutr 2002;75:848-855
ALIMENTI
INTEGRALI E RESISTENZA INSULINICA IN PAZIENTI ADULTI IPERINSULINEMICI
Riassunto
Background: negli studi epidemiologici l'assunzione di alimenti integrali
correla inversamente con il rischio di diabete di tipo 2 e malattia coronarica.
Obiettivo: nel presente studio è stata valutata l'ipotesi
che il consumo di prodotti integrali migliori la resistenza insulinica
in pazienti adulti sovrappeso.
Disegno: questo studio controllato ha valutato in parallelo la
resistenza all'insulina in soggetti alimentati con diete (composte per
il 55% da carboidrati e il 30% da grassi) che comprendevano 6/10 razioni
al giorno di cereali da colazione, pane, riso, pasta, muffins, biscotti
e merendine a base di grano, preparati con alimenti integrali oppure raffinati.
Hanno preso parte allo studio, di tipo cross-over randomizzato, 11 pazienti
adulti di età compresa tra i 25 e i 26 anni, sovrappeso od obesi,
[indice di massa corporea (in kg/m2): 27-36] iperinsulinemici. Alla fine
del periodo di 6 settimane di dieta, i soggetti hanno consumato 355 ml
(12 oz) di un pasto liquido misto e dopo 2 ore sono stati raccolti i campioni
di plasma. Il giorno successivo è stato effettuato un test per
la valutazione dell'insulinemia in condizioni di glicemia controllata
(euglycemic hyperinsulinemic clamp test).
Risultati: l'insulina a digiuno era inferiore del 10% durante l'assunzione
della dieta a base di alimenti integrali rispetto alla dieta con alimenti
raffinati (differenza media: -15±5,5 pmol/L; p=0,03). L'area sotto
la curva insulinemica a 2 ore tendeva ad essere inferiore (-8832 pmol
min/L; IC 95%: -18720, 1062) dopo la dieta a base di prodotti integrali
rispetto alla dieta a base di prodotti raffinati. La velocità di
infusione del glucosio durante i 30 minuti finali del clamp test (indice
della sensibilità all'insulina) era maggiore dopo la dieta con
alimenti integrali (0,07 x 10-4 mmol kg-1 min-1 per pmol/L; IC 95%: 0,003
x 10-4, 0,144 x 10-4).
Conclusioni: la regolazione della sensibilità all'insulina
può rappresentare un meccanismo importante tramite il quale gli
alimenti integrali riducono il rischio di diabete di tipo 2 e di malattia
coronarica.
Commento
Che i cibi integrali e/o le fibre vegetali diminuiscano il rischio
di malattia coronarica è un dato consolidato, riportato in diversi
studi osservazionali. Tuttavia, pochi studi hanno messo in luce un'associazione
inversa tra assunzione di cibi integrali e diabete di tipo 2, e ad oggi
non sono stati trovati plausibili, univoci meccanismi che spiegassero
quest'effetto.
Il presente studio di intervento documenta come una dieta nella quale
i carboidrati complessi sono forniti sotto forma di alimenti "integrali",
invece che raffinati, migliora in sole sei settimane la resistenza dell'organismo
all'insulina. Poiché la resistenza all'insulina è un indice
dell'inizio della malattia diabetica, i cibi integrali possono agire tramite
questo meccanismo per diminuire il rischio di diabete e conseguentemente
anche di malattia cardiovascolare e di eventi coronarici. Inoltre, poiché
nel presente studio la fibra è stata somministrata per lo più
sotto forma di fibra "insolubile", e quindi non assorbibile,
rimane aperta la possibilità che altri componenti presenti nel
grano integrale (oltre alla fibra) possano avere importanti effetti biologici.
Nonostante siano necessari, a parere degli stessi autori, studi di più
lunga durata con un numero più elevato di pazienti per confermare
questi dati, certamente alla luce dei risultati ottenuti finora il consumo
di cibi integrali è da incoraggiare.
Fonte: ALIMENTAZIONE & PREVENZIONE 2002; 2(4)
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