EFFECT OF DIFFERENT FORMS OF DIETARY HYDROGENATED FATS ON LDL PARTICLE SIZE

Mauger JF, Lichtenstein AH, Ausman LM et al.
Am. J. Clinical Nutrition 2003; 78:370-375

In base ai risultati di uno studio pubblicato sul numero di settembre dell'American Journal of Clinical Nutrition, l'assunzione alimentare di acidi grassi (FA) trans è associata ad un aumento dannoso delle particelle di colesterolo LDL piccole e dense. Questo risultato sottolinea ulteriormente l'importanza di promuovere regimi alimentari a basso contenuto di FA trans al fine di migliorare il profilo lipoproteico.
E' noto che gli acidi grassi trans, che si formano durante il processo di idrogenazione dell'olio vegetale, aumentano le concentrazioni plasmatiche di colesterolo LDL; evidenze precedenti indicano che la dimensione delle particelle di colesterolo LDL conferisce un rischio indipendente, poichè le particelle piccole e dense diventano più aterogeniche rispetto a quelle più grandi e meno dense.
In questo studio, 18 donne e 18 uomini hanno seguito ciascuno 5 diete sperimentali differenti, in ordine casuale, per periodi di 35 giorni. In ogni dieta i grassi costituivano il 30% dell'energia totale introdotta. Tuttavia, le diete differivano nella composizione dei grassi, con due terzi di grasso in forma di margarina semiliquida (0,6 g FA trans/100 g alimento grasso), margarina leggera (9,4 g FA trans/100 g), grasso di pasticceria (13,6 g FA trans/100 g), margarina solida (26,1 g FA trans/100 g), o burro, contenente meno FA trans (2,6 g FA trans/100 g) ma più ricco di grassi saturi. Dimensione e distribuzione di particelle LDL sono state identificate mediante elettroforesi.
Con l'aumento delle quantità di FA trans alimentari la misura delle particelle di colesterolo LDL è diminuita significativamente e in modo dose-dipendente rispetto alla dimensione delle particelle riscontrata con la dieta arricchita di burro (p<0,001). La concentrazione di colesterolo nelle particelle LDL di larga (<260 Å) e media (255-260 Å) dimensione aumentava anche proporzionalmente alla quantità di FA trans contenuta nella dieta.
E' interessante osservare come alla dieta arricchita di grassi saturi (burro), rispetto alle quattro diete arricchite di acidi grassi trans, erano associate concentrazioni plasmatiche più elevate di colesterolo LDL ma, paradossalmente, le dimensioni delle particelle di questa lipoproteina erano più grandi.
Questo dato ribadisce l'importanza di promuovere regimi alimentari a basso contenuto di grassi saturi e che contengano quantità minime di acidi grassi trans derivanti dai grassi idrogenati al fine di ottenere effetti favorevoli sul profilo lipoproteico e contribuire così a ridurre il rischio di malattia cardiovascolare.

Elena Tragni, SEFAP, Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi di Milano