PLASMA
NATRIURETIC PEPTIDE LEVELS AND THE RISK OF CARDIOVASCULAR EVENTS AND DEATH
TJ. Wang, MG. Larson, Daniel Levy
N Engl J Med 2004; 350:655-63
ABSTRACT:
BACKGROUND: The natriuretic peptides are counterregulatory hormones
involved in volume homeostasis and cardiovascular remodeling. The prognostic
significance of plasma natriuretic peptide levels in apparently asymptomatic
persons has not been established.
METHODS: We prospectively studied 3346 persons without heart failure.
Using proportional-hazards regression, we examined the relations of plasma
B-type natriuretic peptide and N-terminal pro-atrial natriuretic peptide
to the risk of death from any cause, a first major cardiovascular event,
heart failure, atrial fibrillation, stroke or transient ischemic attack,
and coronary heart disease.
RESULTS: During a mean follow-up of 5.2 years, 119 participants died
and 79 had a first cardiovascular event. After adjustment for cardiovascular
risk factors, each increment of 1 SD in log B-type natriuretic peptide
levels was associated with a 27 percent increase in the risk of death
(P=0.009), a 28 percent increase in the risk of a first cardiovascular
event (P=0.03), a 77 percent increase in the risk of heart failure (P<0.001),
a 66 percent increase in the risk of atrial fibrillation (P<0.001),
and a 53 percent increase in the risk of stroke or transient ischemic
attack (P=0.002). Peptide levels were not significantly associated with
the risk of coronary heart disease events. B-type natriuretic peptide
values above the 80th percentile (20.0 pg per milliliter for men and 23.3
pg per milliliter for women) were associated with multivariable-adjusted
hazard ratios of 1.62 for death (P=0.02), 1.76 for a first major cardiovascular
event (P=0.03), 1.91 for atrial fibrillation (P=0.02), 1.99 for stroke
or transient ischemic attack (P=0.02), and 3.07 for heart failure (P=0.002).
Similar results were obtained for N-terminal pro-atrial natriuretic peptide.
CONCLUSIONS: In this community-based sample, plasma natriuretic peptide
levels predicted the risk of death and cardiovascular events after adjustment
for traditional risk factors. Excess risk was apparent at natriuretic
peptide levels well below current thresholds used to diagnose heart failure.
Copyright 2004 Massachusetts Medical Society
COMMENTO:
I peptidi natriuretici sono ormoni controregolatori coinvolti nell'omeostasi
volumetrica e nel rimodellamento cardiovascolare. Il valore prognostico
dei livelli plasmatici di peptide natriuretico negli individui apparentemente
asintomatici non è ancora stato valutato.
I ricercatori hanno studiato in modo prospettico 3.346 persone senza insufficienza
cardiaca. Utilizzando il modello di regressione proporzionale, essi hanno
esaminato le relazioni tra peptide natriuretico plasmatico di tipo B (BNP)
e peptide natriuretico proatriale N-terminale (NT-proBNP) e rischio di
morte per tutte le cause, primo evento cardiovascolare maggiore, insufficienza
cardiaca, fibrillazione atriale, ictus o attacco ischemico transiente
e malattia coronarica.
Durante un follow-up medio di 5,2 anni, 119 partecipanti sono deceduti
e 79 hanno avuto un primo evento cardiovascolare. Dopo aggiustamento per
i fattori di rischio cardiovascolare, ogni aumento pari ad 1 deviazione
standard nell'incremento dei livelli di BNP era associato ad aumenti del
27% del rischio di morte (p=0,009), del 28% del rischio di un primo evento
cardiovascolare (p=0,03), del 77% del rischio di insufficienza cardiaca
(p<0,001), del 66% del rischio di fibrillazione atriale (p<0,001)
e del 53% del rischio di ictus o attacco ischemico transiente (p=0,002).
I livelli di peptide non erano significativamente associati al rischio
di eventi coronarici (CHD). I valori di BNP superiori all'80° percentile
(20 pg/mL per gli uomini e 23,3 pg/mL per le donne) erano associati ad
un rischio relativo (aggiustato all'analisi multivariata) di 1,62 per
morte (p=0,02), 1,76 per un primo evento cardiovascolare maggiore (p=0,03),
1,91 per fibrillazione atriale (p=0,02), 1,99 per ictus o attacco ischemico
transitorio (p=0,02), e 3,07 per insufficienza cardiaca (p=0,002). Risultati
simili sono stati ottenuti per il NT-proBNP.
In questa coorte i livelli plasmatici di peptide natriuretico predicevano
il rischio di morte ed eventi cardiovascolari dopo aggiustamento per i
tradizionali fattori di rischio.
I ricercatori affermano che questi risultati sono rilevanti perchè
livelli di BNP al di sotto di 100 pg/mL sono comunemente ritenuti indicativi
dell'assenza di insufficienza cardiaca, così come lievi incrementi
di BNP nelle persone asintomatiche possono riflettere uno stadio molto
precoce di malattia cardiovascolare o una precoce disfunzione diastolica.
Elena Tragni, Servizio di Epidemiologia e Farmacologia Preventiva,
Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi
di Milano
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