DEPRESSION
AND CARDIOVASCULAR SEQUELAE IN POSTMENOPAUSAL WOMEN. THE WOMEN'S HEALTH
INITIATIVE (WHI)
Wassertheil-Smoller S, Shumaker S, Ockene J et al.
Arch Intern Med. 2004; 164:289-98
ABSTRACT:
BACKGROUND: Subclinical depression, often clinically unrecognized,
may pose increased risk of cardiovascular disease. Few studies have prospectively
investigated cardiovascular events related to depression in older women.
We describe prevalence, cardiovascular correlates, and relationship to
subsequent cardiovascular events of depressive symptoms among generally
healthy postmenopausal women.
METHODS: The Women's Health Initiative Observational Study followed
up 93 676 women for an average of 4.1 years. Depression was measured at
baseline with a short form of the Center for Epidemiological Studies Depression
Scale. Risks of cardiovascular disease (CVD) events were estimated from
Cox proportional hazards models adjusting for multiple demographic, clinical,
and risk factor covariates.
RESULTS: Current depressive symptoms above the screening cutoff
point were reported by 15.8% of women. Depression was significantly related
to CVD risk and comorbidity (odds ratios ranging from 1.12 for hypertension
to 1.60 for history of stroke or angina). Among women with no history
of CVD, depression was an independent predictor of CVD death (relative
risk, 1.50) and all-cause mortality (relative risk, 1.32) after adjustment
for age, race, education, income, diabetes, hypertension, smoking, high
cholesterol level requiring medication, body mass index, and physical
activity. Taking antidepressant medications did not alter the depression-associated
risks associated.
CONCLUSIONS: A large proportion of older women report levels of
depressive symptoms that are significantly related to increased risk of
CVD death and all-cause mortality, even after controlling for established
CVD risk factors. Whether early recognition and treatment of subclinical
depression will lower CVD risk remains to be determined in clinical trials.
COMMENTO:
Secondo un nuovo report pubblicato sull'Archives of Internal
Medicine, le donne anziane con sintomi di depressione hanno un rischio
aumentato di malattia cardiovascolare e di morte.
Studi precedenti hanno evidenziato come sintomi depressivi, compresi sintomi
al di sotto della soglia che non attestano una diagnosi clinica di depressione,
possano costituire fattori di rischio indipendenti per i decessi legati
alle patologie cardiovascolari. I ricercatori ritengono importante questa
evidenza complessiva che sembra indicare come la depressione subclinica
aumenti il rischio di conseguente morbidità e mortalità.
E' stata studiata l'associazione tra sintomi depressivi ed eventi cardiovascolari
in 93.676 donne anziane sane che avevano partecipato allo studio osservazionale
WHI (Women Health Initiative).
Sono stati utilizzati i dati delle donne valutate per sintomi depressivi
e fattori di rischio per malattia cardiovascolare (CVD) nel periodo dell'arruolamento
(fra settembre 1993 e dicembre 1998), che sono state poi seguite per una
media di 4,1 anni.
Sintomi depressivi sono stati riportati dal 15,8% delle donne e la depressione
risultata significativamente collegata a rischio di CVD. Se le pazienti
avevano sintomi depressivi, la percentuale di probabilità di avere
ipertensione era maggiore del 12% e di avere una storia di ictus o angina
del 60%. Fra le donne senza storia di CVD la depressione era un predittore
indipendente di morte per malattia cardiovascolare (probabilità
del 50%) o morte per tutte le altre cause (probabilità del 32%).
Gli autori hanno sottolineato che, nella coorte multietnica più
grande di donne anziane volontarie, la depressione subclinica è
una condizione prevalente correlata a fattori di rischio e a comorbidità
cardiovascolari. Essi segnalano che la depressione rappresenta un fattore
di rischio indipendente per morte cardiovascolare successiva meno forte
rispetto a diabete o a ipertensione, ma più consistente rispetto
a indice di massa corporea, reddito, educazione, razza o etnia.
Poichè è fortemente evidente che la depressione è
un fattore di rischio indipendente per eventi cardiovascolari nei soggetti
con o senza storia di CVD, è di importanza fondamentale valutare
se il trattamento della depressione è in grado di diminuire il
rischio.
In uno studio caso-controllo si è evidenziato un rischio ridotto
di primo infarto miocardico fra i pazienti che assumevano farmaci inibitori
selettivi del re-uptake della serotonina (SSRIs). D'altra parte,
nel trial ENRICHD l'utilizzo di farmaci SSRIs e di terapia comportamentale
cognitiva non ha avuto alcun effetto sulla qualità della vita dei
pazienti dopo infarto miocardico.
Nell'analisi prospettica è stato evidenziato che il controllo per
l'utilizzo di antidepressivi non modifica il rischio relativo di conseguenti
eventi associati alla depressione. Questo potrebbe essere in parte spiegato
dalla mancanza di compliance con le terapie. Non ci sono peraltro trials
clinici condotti su donne senza storia di malattia cardiaca relativi a
questo argomento. Resta comunque da valutare con un trial clinico randomizzato
se il trattamento con antidepressivi di donne senza storia di CVD possa
diminuire il rischio di morbidità e mortalità cardiovascolari.
Elena Tragni, Servizio di Epidemiologia e Farmacologia Preventiva,
Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi
di Milano
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