EVIDENCE-BASED
GUIDELINES FOR CARDIOVASCULAR DISEASE PREVENTION IN WOMEN
Mosca
L, Appel LJ, Benjamin EJ et al.
Circulation
2004;109:672-693
Il 4 febbraio 2004 l'American Heart Association (AHA) ha pubblicato
sulla rivista Circulation (rapid access publication) nuove
linee guida per la prevenzione delle malattie vascolari cardiache e cerebrali
nelle donne, al fine di aiutare i medici a prendere decisioni appropriate
con le pazienti di sesso femminile. La chiave di una terapia efficace
è di riconoscere dove una paziente cade all'interno di un "continuum"
di rischio cardiovascolare e non se essa ha o non ha una patologia cardiovascolare
(CVD).
Queste nuove linee guida sostituiscono il vecchio documento pubblicato
dall'AHA nel 1999.
Esse forniscono una carta di rischio a punteggio (ricavata dalla funzione
di Framingham) da usare nella pratica clinica per calcolare in quale intervallo
si colloca il rischio di una donna di incorrere in un evento cardiovascolare
nei 10 anni successivi; gli intervalli codificati sono: rischio alto,
intermedio, basso od ottimale. Vengono inoltre descritti in dettaglio,
per ciascuna classe di rischio, gli interventi sullo stile di vita, sui
principali fattori di rischio, per la prevenzione del ictus e della fibrillazione
atriale e quelli in classe III (definiti come non utili/efficaci e potenzialmente
pericolosi) e le terapie farmacologiche preventive. Per esempio l'aspirina
è raccomandata per tutte le donne ad alto rischio e per quelle
con CVD, ma non è consigliata nella classe a basso rischio. Nelle
donne a rischio intermedio i benefici probabilmente superano l'aumentato
rischio di sanguinamento gastrointestinale o di ictus emorragico.
Le linee guida raccomandano inoltre che tutte le donne ad alto rischio,
anche quelle con livelli di colesterolo LDL inferiori ai 100 mg/dL, siano
trattate con farmaci ipolipemizzante, preferibilmente con statine.
Tutte le raccomandazioni sono graduate in funzione della loro efficacia,
della qualità delle evidenze a supporto e della generalizzabilità
ad ampi gruppi. Le indicazioni in classe III includono la raccomandazione
contro l'inizio della terapia ormonale sostitutiva nelle donne in post-menopausa
per la prevenzione delle CVD e il consiglio di non usare integratori vitaminici
antiossidanti, in quanto non si hanno ancora evidenze chiare di efficacia
dai trial.
Gli autori sottolineano la necessità di incoraggiare e aiutare
le donne a smettere di fumare, malgrado non ci siano evidenze dirette
di beneficio.
Nello stesso numero della rivista è stata pubblicata un'indagine
svolta sempre da Mosca et al., basata su un questionario, che ha dimostrato
come le donne stiano progressivamente prendendo coscienza che le malattie
cardiache siano la principale causa di morte nel loro sesso. Malgrado
questo esistono ancora grossissime carenze nella conoscenza del problema,
in particolare nei soggetti con età inferiore ai 45 anni e in quelli
appartenenti alle minoranze etniche.
Servizio
di Epidemiologia e Farmacologia Preventiva, Dipartimento di Scienze Farmacologiche,
Università degli Studi di Milano
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