HYPERCHOLESTEROLEMIA,
HMG-CoA REDUCTASE INHIBITORS, AND RISK OF INTRACEREBRAL HEMORRHAGE
A Case-Control Study
Woo D, Kissela
B.M, Broderick J.P. et al.
Stroke 2004; 35:1360-1364
COMMENTO
L'emorragia intracerebrale spontanea (ICH) si verifica con un tasso
di incidenza annua compreso tra il 15 e il 19 per 100.000, con una fatalità
a 30 giorni del 40-50%. Numerosi studi hanno dimostrato che un basso livello
di colesterolo o ipocolesterolemia rappresenta un fattore di rischio importante
per l'ICH e anzi, da altri lavori è emerso che un'alta concentrazione
ematica di colesterolo risulta protettiva nei confronti di questa patologia.
Quindi in teoria, i trattamenti lipolipemizzanti possono aumentare il
rischio di emorragia cerebrale. Alcuni ricercatori hanno perciò
cercato di verificare l'ipotesi secondo cui l'ipercolesterolemia o l'uso
di inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A (HMG-CoA) reduttasi
(ovvero le statine) siano associati ad ICH, attraverso uno studio caso-controllo,
basato sulla popolazione, sui fattori di rischio genetici ed ambientali
dell'ictus emorragico e utilizzando un modello di regressione logistica
per determinare se l'ipercolesterolemia o l'uso di statine o entrambe
costituiscano fattori di rischio indipendenti per l'ICH.
Tra dicembre 1997 e giugno 2000 sono stati selezionati 188 casi di ICH
e 366 controlli, bilanciati per età, sesso e razza; dei casi selezionati,
67 (36%) erano ICH de lobi e 121 (64%) in altre sedi; il 50% era costituito
da maschi, il 21% di razza nera e l'età media era di 65 anni. Dal
confronto è emerso: (1) un valore più alto di colesterolo
tra i controlli che tra i casi di ICH (25% vs 38%; p=0,003); (2) un uso
di statine più comune tra i controlli che tra i casi di ICH (9%
vs 17% (p=0,03). Nell'analisi multivariata l'ipercolesterolemia trattata
con le statine è risultata associata ad un minor rischio di ICH
(OR=0,30; p=0,0008), dopo correzione per l'uso di alcool, ipertensione,
precedenti ictus, primo grado relativo a ICH (first-degree relative with)
e presenza di alleli della apolipoproteina E. Anche una storia di ipercolesterolemia
è apparsa associata ad un minor rischio di ICH; il meccanismo patofisiologico
che media però il primo fenomeno potrebbe essere diverso da quello
su cui si basa il rapporto rischio di ICH/bassi livelli fisiologici di
colesterolo.
Non avendo considerato, in questo studio, i livelli di colesterolo, sono
tuttavia necessari, di conseguenza, altri lavori per stabilire se l'abbassamento
del colesterolo ottenuto con le statine porti ad un rischio di ICH corrispondente
a quello di soggetti con basse concentrazioni fisiologiche di colesterolo.
Alberico L. Catapano
e Alessandra Bertelli, Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università
degli Studi di Milano
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