PHARMACOGENETIC
STUDY OF STATIN THERAPY AND CHOLESTEROL REDUCTION
Chasman DI, Posada D, Subrahmanyan L, et al.
JAMA 2004; 291:2821-2827
I
polimorfismi dei geni coinvolti nella sintesi, nell'assorbimento e nel
trasporto del colesterolo potrebbero influenzare l'efficacia del trattamento
con statine. Lo scopo di questo studio è stato di verificare, in
maniera sistematica, se le variazioni genetiche influenzano la risposta
alla terapia con pravastatina.
E' stato genotipizzato il DNA di 1536 individui (34,8% donne), con un'età
media di 64 anni, il 13,7% fumatori e il 20% diabetici, in trattamento
con 40 mg/die di pravastatina o placebo, relativamente a 148 polimorfismi
su singoli nucleotidi (SNPs - Single Nucleotide Polymorphism) all'interno
di 10 geni candidati, coinvolti nel metabolismo lipidico. Le variazioni
presenti in questi geni sono state analizzate per valutarne la relazione
con il cambiamento del profilo lipidico ottenuto con pravastatina, per
un periodo di 24 settimane.
Il principale parametro di valutazione è stato la modificazione
dei parametri lipidici durante la terapia.
Dallo studio è emerso che due polimorfismi comuni e tra loro strettamente
connessi (linkage disequilibrium r2= 0,90; prevalenza
eterozigoti= 6,7% per entrambi) (il linkage disequilibrium indica
quella situazione in cui geni, o marcatori, sono in associazione così
stretta che la probabilità di essere co-ereditati è vicina
al 100%), l'SNP 12 e l'SNP 29 erano associati significativamente con la
riduzione dell'efficacia della terapia con pravastatina. Entrambi gli
SNPs sono localizzati sul gene che codifica per l'enzima HMG-CoA reduttasi,
il target farmacologico della pravastatina.
Rispetto agli individui omozigoti per l'allele maggiore dell'SNP 12, gli
individui con una copia singola dell'allele minore avevano una riduzione
della colesterolemia totale inferiore del 22% (-32,8 vs. -42 mg/dL; p=0,001;
differenza assoluta 9,2 mg/dL; IC 95% 3,8-14,6 mg/dL) e una riduzione
del colesterolo LDL inferiore del 19% (-27,7 vs. -34,1 mg/dL; p=0,005;
differenza assoluta 6,4 mg/dL; IC 95% 2,2-10,6 mg/dL). Analogamente, il
polimorfismo SNP 29 risultava associato ad un calo medio del colesterolo
totale di 32,5 mg/dL nei pazienti con una copia singola e di 42,8 mg/dL
nel caso degli omozigoti.
I soggetti con una singola copia di SNP 12 o di SNP 29 mostravano una
riduzione del 21,8% e del 22,3% dell'efficacia della terapia con pravastatina.
L'associazione con la riduzione del colesterolo totale rimaneva anche
dopo aggiustamento dei dati per test multipli in tutti i 33 SNPs valutati
nel gene dell'enzima HMG-CoA reduttasi, così come in tutti i 148
SNPs. Inoltre, tale associazione risultava simile in intensità
e direzione per uomini e donne ed era presente anche in coorti etnicamente
diverse così come nei sottogruppi maggiori di razza bianca.
Non è stata rilevata alcuna associazione tra gli SNPs ed i cambiamenti
dei livelli di HDL (p>0,80), né con il profilo lipidico basale
dei trattati e di coloro che non avevano assunto il farmaco.
Relativamente agli altri geni considerati, era stata evidenziata una debole
associazione tra l'enzima squalene sintasi e le variazioni della colesterolemia
totale, tra livelli di apolipoproteina E e le variazioni dei livelli di
colesterolo LDL, tra l'enzima CETP (proteina di trasferimento degli esteri
del colesterolo) e le variazioni dei livelli di HDL, sebbene nessuna di
queste associazioni fosse coinvolta nei meccanismi farmacogenetici secondo
i criteri stabiliti per lo studio.
Quindi, gli individui eterozigoti per una variante genetica del gene dell'enzima
HMG-CoA reduttasi potrebbero ottenere una minore riduzione dei livelli
di colesterolo nel corso del trattamento con pravastatina.
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