NO
ASSOCIATION BETWEEN PLASMA LEVELS OF PLANT STEROLS AND ATHEROSCLEROSIS
IN MICE AND MEN
I LIVELLI PLASMATICI DI FITOSTEROLI NON SONO ASSOCIATI AD ATEROSCLEROSI
NELL'UOMO ED IN MODELLI ANIMALI
Wilund KR, Yu L,
Xu F, Vega GL, Grundy SM, Cohen JC, Hobbs HH
Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2004 Dec;24(12):2326-32. Epub 2004 Dec
RIASSUNTO:
OBJECTIVE:
Sitosterolemia is characterized by elevated plasma levels of plant
sterols, hypercholesterolemia and premature coronary heart disease (CHD).
CHD develops in some subjects with sitosterolemia, despite having normal
plasma cholesterol levels, suggesting that high circulating levels of
plant sterols may be atherogenic. We tested whether elevated plasma levels
of plant sterols (sitosterol and campesterol) were associated with atherosclerosis
in genetically modified mice and in middle-aged men and women.
METHODS AND RESULTS: Wild-type and hypercholesterolemic female
mice with >20-fold higher plasma levels of plant sterols because of
inactivation of the ATP-binding cassette (ABC) half transporters G5 and
G8 (G5G8-/-mice) were fed chow or Western diets for 7 months. No significant
differences in aortic lesion area were found when the sitosterolemic mice
were compared with littermate controls. To determine whether plasma levels
of plant sterols were associated with coronary atherosclerosis in humans,
the relationship between plasma plant sterols and coronary calcium (detected
by electron beam computer tomography) was examined in 2542 subjects aged
30 to 67 years. Plasma levels of cholesterol, but not sitosterol or campesterol,
were significantly higher in subjects with coronary calcium.
CONCLUSIONS: The results of this study do not support an association
between elevated plasma levels of plant sterols and atherosclerosis.
COMMENTO:
Le due classi principali di steroli introdotti con la dieta derivano
da fonti animali (colesterolo) e vegetali (fitosteroli). I due principali
fitosteroli (sitosterolo e campesterolo) si differenziano dal colesterolo
solo per la presenza di un gruppo etilico o metilico legato al carbonio
24 dello scheletro del colesterolo. Nonostante queste picole differenze,
il destino di queste due categolrie di steroli è completamente
differente. Come è noto la maggior parte del colesterolo introdotto
con la dieta viene incorporato nei chilomicroni e veicolato nel plasma,
mentre solo il 5% dei sitosteroli viene assorbito e la maggior parte viene
poi attraverso il fegato veicolato nella bile. Il risultato finale è
che meno dell'1% degli steroli circolanti è costituito da sitosteroli.
Esiste tuttavia una patologia autosomica recessiva nota come sitosterolemia
in cui i soggetti mostrano livelli di fitosteroli di almeno 50 volte superiori
alla norma, sviluppo di xantomi tendinei e aterosclerosi coronarica prematura.
La causa di questa patologia è legata a delle mutazioni in due
trasportatori di membrana ATP dipendenti (ABCG5 o ABCG8) coinvolti nel
trasporto dei fitosteroli dalle cellule epatiche alla bile. In alcuni
pazienti affetti da sitosterolemia, la comparsa di aterosclerosi coronarica
si osserva anche in presenza di valori normali di colesterolo plasmatico,
suggerendo la possibilità che i fitosteroli possano promuove l'aterogenesi.
Per rispondere a questo quesito gli autori del lavoro hanno valutato la
presenza di aterosclerosi in topi knock out per i geni che codificano
ABCG5/G8. (G5/G8 -/-) (questi topi presentano valori di fitosteroli plasmatici
da 30 a 100 volte maggiori dei loro controlli) e in topi proni all'aterosclerosi
(LDLR -/-) privi del gene per ABCG5/G8 (LDLR -/-; G5/G8 -/-). I dati hanno
mostrato che nonostante l'aumento drammatico dei livelli plasmatici di
fitosteroli, non si osserva aterosclerosi nelle aorte dei topi G5/G8 -/-,
mentre dopo 7 mesi di dieta l'aterosclerosi che si osserva nei topi doppi
KO (LDLR -/-; G5/G8 -/-) è sovrapponibile a quella osservata nei
topi LDLR -/-. I risultati suggeriscono quindi che l'aumento dei livelli
plasmatici di sitosteroli nel plasma non si associa ad aterosclerosi nei
topi. Per validare questi risultati anche nell'uomo gli autori hanno investigato
se esistesse una correlazione tra i livelli di sitosteroli plasmatici
e l'aterosclerosi coronarica in 2542 soggetti di età compresa tra
30 e 67 anni che partecipano al Dallas Heart Study. Nessuna correlazione
tra i livelli plasmatici di sitosterolo o campesterolo con la presenza
di calcio nelle arterie coronariche è stata osservata.
I risultati di questo lavoro in contrasto con quanto precedentemente osservato
mostrano che l'aumento dei fitosteroli plasmatici non si associa ad un
aumento dei livelli di aterosclerosi. Va inoltre ricordato che la somministrazione
di fitosteroli in altri modelli animali come i topi Apo E -/- o i conigli
New Zealand previene la formazione di lesione, attraverso la riduzione
dei livelli plasmatici di colesterolo. Questi dati insieme con i risultati
del lavoro di Wilund e colleghi suggeriscono che un aumento dei livelli
di fitosteroli assunti attraverso la dieta non causa un aumento del rischio
di aterosclerosi in soggeti normocolesterolemici e in soggetti ipercolesterolemici.
Danilo Norata,
Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi di Milano
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