EXPOSURE
TO TRAFFIC AND THE ONSET OF MYOCARDIAL INFARCTION
Peters A, von Klot
S, Heier M, Trentinaglia I, Hormann A, Wichmann HE, Lowel H; Cooperative
Health Research in the Region of Augsburg Study Group
N Engl J Med. 2004 Oct 21;351(17):1721-30.
ABSTRACT:
BACKGROUND:
An association between exposure to vehicular traffic in urban areas and
the exacerbation of cardiovascular disease has been suggested in previous
studies. This study was designed to assess whether exposure to traffic
can trigger myocardial infarction.
METHODS: We conducted a case-crossover study in which cases of myocardial
infarction were identified with the use of data from the Cooperative Health
Research in the Region of Augsburg Myocardial Infarction Registry in Augsburg,
in southern Germany, for the period from February 1999 to July 2001. There
were 691 subjects for whom the date and time of the myocardial infarction
were known who had survived for at least 24 hours after the event, completed
the registry's standardized interview, and provided information on factors
that may have triggered the myocardial infarction. Data on subjects' activities
during the four days preceding the onset of symptoms were collected with
the use of patient diaries.
RESULTS: An association was found between exposure to traffic and the
onset of a myocardial infarction within one hour afterward (odds ratio,
2.92; 95 percent confidence interval, 2.22 to 3.83; P<0.001). The time
the subjects spent in cars, on public transportation, or on motorcycles
or bicycles was consistently linked with an increase in the risk of myocardial
infarction. Adjusting for the level of exercise on a bicycle or for getting
up in the morning changed the estimated effect of exposure to traffic
only slightly (odds ratio for myocardial infarction, 2.73; 95 percent
confidence interval, 2.06 to 3.61; P<0.001). The subject's use of a
car was the most common source of exposure to traffic; nevertheless, there
was also an association between time spent on public transportation and
the onset of a myocardial infarction one hour later.
CONCLUSIONS: Transient exposure to traffic may increase the risk of myocardial
infarction in susceptible persons.
COMMENTO:
L'infarto del miocardio (IM) è una delle maggiori cause di
morte per malattia cardiovascolare. Un IM è un evento improvviso
ed i fattori correlati allo stile di vita sono stati identificati come
potenziali elementi scatenanti l'IM. Questi includono l'esercizio estenuante,
una vita nevrotica e l'uso di cocaina e di marijuana. Recentemente a questa
lista sono stati aggiunti anche alcuni aspetti dell'ambiente in cui viviamo,
tra cui ad esempio il traffico. In uno studio di coorte infatti, il rischio
di morte per cause cardiopolmonari risultava doppio tra le persone che
vivevano nei pressi di strade altamente frequentate (tangenziali, superstrade
ed autostrade).
Alla luce di tali considerazioni, in questo lavoro i ricercatori hanno
stimato l'associazione tra comparsa di IM non fatale (NFIM) ed esposizione
al traffico, selezionando 691 casi di NFIM dal registro tedesco KORA (Cooperative
Health Research in The Region of Augsburg Myocardial Infarction Registry),rappresentati
da soggetti di età compresa tra i 25 e i 74 anni (70% con ³
55 anni), 77% di sesso maschile.
Dai dati raccolti è emersa una effettiva associazione tra esposizione
al traffico e comparsa di IM (odds ratio 2,92; 95% IC 2,22-3,83; P<0,001).
Inoltre il tempo trascorso dai soggetti arruolati in macchina, su un mezzo
pubblico, in bicicletta o in motorino è correlato ad un aumento
del rischio di IM. In particolare si è potuto osservare come l'esposizione
al traffico fosse più frequente nel giorno di comparsa dell'evento
infartuale (469 ore-persona delle 8162 ore-persona o 5,7%), rispetto ai
tre giorni precedenti l'episodio (756 ore-persona delle 15.777 ore-persona
o 4,8% un giorno prima; 670 ore-persona delle 14.154 ore-persona o 4,7%
due giorni prima; 528 ore-persona delle 11.478 ore-persona o 4,6% tre
giorni prima).
Caratteristiche |
N.
Sg (%) |
Odds
Ratio (95% IC) |
P
value |
Diabete |
130
(21) |
4,63
(2,57-8,33) |
<0,001 |
Ipertensione |
416
(67) |
3,34
(2,38-4,67) |
<0,001 |
Angina |
148
(24) |
4,07
(2,26-7,32) |
<0,001 |
Fumatori |
228
(36) |
2,35
(1,47-3,76) |
<0,001 |
Ex-Fumatori
|
185
(30) |
2,73
(1,66-4,52) |
<0,001 |
Non-Fumatori |
212
(34) |
4,04
(2,54-6,43) |
<0,001 |
Tab.1
Distribuzione dei fattori di rischio tra i soggetti arruolati
Dalle caratteristiche
riassunte in tabella 1 si può tuttavia notare la marcata compresenza
di più fattori di rischio cardiovascolare nei soggetti arruolati,
e ciò fa certamente sottolineare che la correlazione esposizione
al traffico/IM può risultare evidente in persone particolarmente
predisposte, ma non si può generalizzare con certezza all'intera
popolazione, principalmente per mancanza di dati sufficienti.
Fino ad oggi la ricerca suggeriva come probabile elemento scatenante l'infarto
del miocardio la rottura di una placca aterosclerotica vulnerabile ma
non necessariamente responsabile di stenosi; poi forze emostatiche e vasocostrittive
determinano se il trombo risultante possa diventare occlusivo. Alcuni
tipi di particelle di polline sono stati associati ad un aumento temporaneo
del grado di viscosità, ad una disfunzione dell'endotelio e ad
un alterato controllo autonomo del cuore. Allo stato attuale delle conoscenze
non è possibile determinare l'effettivo contributo di fattori rischio
quali lo stress e l'inquinamento atmosferico all'incidenza di malattie
cardiache ed in particolare di infarto del miocardio. Tuttavia soggetti
a rischio di eventi coronarici acuti traggono sicuramente beneficio dai
recenti miglioramenti della qualità dell'aria ottenuti soprattutto
con l'impiego di veicoli ad energia pulita ed aumentando notevolmente
le aree verdi cittadine.
Alberico L. Catapano e Alessandra Bertelli, Dipartimento di Scienze Farmacologiche,
Università degli Studi di Milano
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