BASI BIOLOGICHE DELLA SINDROME METABOLICA
PTA Prevenzione & Terapia dell'Aterosclerosi

La Sindrome Metabolica (SM) o Plurimetabolica è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza, nello stesso individuo, di più fattori di rischio maggiori per malattia cardiovascolare. La diagnosi di SM in un paziente è clinicamente rilevante dal momento che identifica un aumento del rischio per aterosclerosi ben maggiore di quello predetto dalle singole componenti che compongono tale Sindrome. Gli uomini con diagnosi di SM hanno infatti una probabilità di morire per infarto miocardico che va da 2,9 a 4,2 volte tanto rispetto a coloro che presentano le singole componenti della SM [1]. Nel corso degli anni la SM ha avuto più definizioni; attualmente, maggiormente utilizzata è quella dell’ATP III che definisce come SM la co-presenza, nello stesso individuo, di almeno tre dei seguenti fattori di rischio:
1) un giro vita > a 102 cm negli uomini e a 88 nelle donne;
2) una trigliceridemia >= a 150 mg/dl;
3) un colesterolo HDL < a 40 mg/dl negli uomini e a 50 mg/dl nelle donne;
4) una glicemia a digiuno a >=110 mg/dl; e una pressione arteriosa >=130/85 mm Hg [2] (Tabella1).
La prevalenza della SM ha raggiunto oramai proporzioni epidemiche anche se i dati italiani a questo propositi non sono univoci: nello studio di Brunico la prevalenza della SM, in soggetti non diabetici di età compresa tra i 40 e 79 anni, era del 34,1% secondo i criteri del WHO e del 17,8% secondo i criteri del NCEP-ATPIII [3]. In pazienti diabetici la prevalenza di SM è decisamente maggiore e arriva quasi all’ 80%. Negli Stati Uniti la prevalenza della SM in soggetti con età superiore a 20 anni è del 23,7% ma aumenta al 42,0% nella popolazione di età compresa tra 60 e 69 anni [4]. Il Centro Americano per il Controllo delle Malattie (CDC) ha approvato un nuovo codice ICD-9-CM anche per la SM: 2777.
La SM si è recentemente arricchita di altri importanti parametri a completamento della sua definizione; questi parametri, recepiti dall’ADA sono lo stato pro coagulativo, la ridotta fibrinolisi, e la disfunzione endoteliale a cui si deve aggiungere uno stato di infiammazione subclinica.
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Basi biologiche della sindrome metabolica

Angelo Avogaro Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Padova