Livelli circolanti di adipocyte fatty acid binding protein predicono lo
sviluppo della sindrome metabolica:uno studio prospettico di 5 anni

Circulating adipocyte-fatty acid binding protein levels predict the development of the metabolic syndrome: a 5-year prospective study
Xu A, Tso AW, Cheung BM, Wang Y, Wat NM, Fong CH, Yeung DC, Janus ED, Sham PC, Lam KS.

Circulation 2007;115:1537-43

Abstract:
BACKGROUND: Adipocyte-fatty acid binding protein (A-FABP), a major cytoplasmic protein in adipocytes, plays a central role in the development of diabetes and atherosclerotic cardiovascular disease in experimental animals. We have previously shown that A-FABP is present in the bloodstream and that its circulating levels correlate with metabolic risk factors in a cross-sectional study. In the present study, we further evaluated the prospective association of A-FABP with the metabolic syndrome (MetS) as defined by the updated National Cholesterol Education Program criteria. METHODS AND RESULTS: In the present study, 495 nondiabetic adults from the population-based Hong Kong Cardiovascular Risk Factor Prevalence Study were prospectively followed up for 5 years. The relationship of serum A-FABP with the MetS and its components was investigated. At baseline, high A-FABP levels were associated with the MetS (odds ratio, 4.0; 95% CI, 1.5 to 10.4; highest versus lowest sex-specific tertile, adjusted for age, body mass index, the homeostasis model assessment index for insulin resistance, C-reactive protein, and adiponectin, P=0.005). On long-term follow-up, subjects with higher baseline A-FABP levels had progressively worse cardiometabolic risk profile and increasing risk of the MetS. Among 376 subjects without the MetS at baseline, 50 had developed it at 5 years. Apart from the homeostasis model assessment index for insulin resistance (P=0.001), baseline A-FABP was the only independent predictor of the development of the MetS during the 5-year follow-up (odds ratio, 4.7; 95% CI, 1.8 to 11.9; highest versus lowest sex-specific tertile, P=0.001, adjusted for the homeostasis model assessment index for insulin resistance and body mass index). A-FABP was predictive of the MetS even after adjustment for each of its individual components. CONCLUSIONS: Circulating A-FABP predicts the development of the MetS independently of adiposity and insulin resistance.

Commento:
La Sindrome Metabolica continua a destare l'interesse degli studiosi, nonostante alcuni ne vogliano negare l'esistenza e l'utilità clinica. In questo lavoro prodotto da un gruppo di Hong Kong, viene descritto il ruolo predittivo per la Sindrome Metabolica della proteina A-FABP (adipocyte-fatty acid binding protein). La proteina, benchè sia una proteina strutturale e faccia parte del cytosol degli adipociti maturi, può essere dosata nel plasma ed il suo livello risulta strettamente correlato, almeno nel topo, con la sua concentrazione nel tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale. Non è dunque sorprendente che l'A-FABP, in quanto correlata all'espansione del tessuto adiposo, possa predire lo sviluppo della Sindrome Metabolica. Più difficile è comprenderne il ruolo e cioè se la proteina sia solo un marcatore di obesità o possa anche avere un'azione nella patogenesi delle manifestazioni cliniche tipiche della Sindrome Metabolica. Nel primo caso, la proteina non avrebbe un peso predittivo per la Sindrome Metabolica diverso da quello dell'obesità stessa e la sua misura nel plasma non avrebbe un valore aggiuntivo sostanziale. Nel secondo caso, sarebbe di notevole interesse il suo studio per una migliore definizione della Sindrome ed una migliore comprensione dei meccanismi, tuttora molto incerti e discussi, alla base della Sindrome Metabolica. A sostegno di un ruolo della proteina nella patogenesi della Sindrome Metabolica vi sono alcuni elementi. Innanzi tutto, i dati stessi del lavoro del gruppo di Hong Kong che dimostrano un'associazione dei livelli circolanti di A-FABP con i determinanti clinici della Sindrome Metabolica. La relazione è forte ed è indipendente dal grado di obesità. Il potere predittivo dei livelli basali di A-FABP per lo sviluppo di Sindrome Metabolica nei 5 anni successivi, è significativo anche dopo correzione per i fattori confondenti, tra i quali l'indice di massa corporea. In secondo luogo, l'osservazione nell'ambito del Nurses' Health Study e dello Health Professional Follow-up Study di varianti genetiche di bassa A-FABP nel tessuto adiposo che si associano ad un ridotto rischio di ipertrigliceridemia, diabete e malattie coronariche. Con quale meccanismo la proteina influenzi negativamente il metabolismo lipidico e glucidico è ancora da chiarire. Un'azione diretta sulla sensibilità insulinica? Un effetto di modulazione sul trasporto intracellulare e sistemico degli acidi grassi e forse anche sulla loro composizione? Un'azione pro-infiammatoria? Una riduzione della produzione di adiponectina? Tutte ipotesi teoricamente valide, ma in attesa di una conferma.

Domenico Sommariva - Divisione di Medicina Interna 1, Ospedale G. Salvini, Garbagnate Milanese