LOWER
IS BETTER? LE PIÙ RECENTI EVIDENZE Possono
essere considerate sufficienti per orientare gli atteggiamenti clinici
le evidenze scientifiche che si vanno accumulando a favore di un controllo
aggressivo della colesterolemia in prevenzionecardiovascolare, nellottica
sintetizzata nel concetto, ormai molto popolare, del lower is better?
Ed è eventualmente generalizzata lopportunità di spingere
al massimo nella riduzione di questo fattore di rischio (e specificamente
della sua frazione più aterogena, quella veicolata dalle Lipoproteine
a bassa densità o LDL) o tale opportunità va invece correlata
a specifiche caratteristiche del paziente, e riservata quindi a casi ben
definiti? A questi quesiti, che rappresentano per certi versi la naturale
evoluzione delle conoscenze relative alla correlazione tra colesterolemia
e rischio cardiovascolare, forniscono risposte pertinenti alcuni recenti
trials di intervento controllati; evidenze circostanziali di rilievo ed
interesse vengono anche da studi di carattere osservazionale e da alcune
considerazioni di natura biochimica e di fisiologia delle lipoproteine
plasmatiche e delle loro interazioni recettoriali. Il complesso di questi
dati verrà esaminato in questo articolo, anche con lobiettivo
di fornire indicazioni sul tema attuabili nella pratica clinica quotidiana.
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Lower
is better? Le più recenti evidenze
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