Un programma di adeguata attività fisica è in grado di prevenire il diabete mellito? Esperienze cliniche e proposte attuative
  Relatore: Pierpaolo De Feo
  Diapositive
 
Il prof. Pierpaolo De Feo, docente dell'Università di Perugia, ha ricordato come gran parte della popolazione italiana sia totalmente sedentaria (con preoccupante gradiente nord-sud), sottolineando che vi è una correlazione fra stato di forma fisica e rischio di sindrome metabolica sia negli adulti, sia nell'età evolutiva, con interessanti coinvolgimenti dello stato pro-infiammatorio, così come tra capacità aerobica e patologia metabolica. Il prof. De Feo ci ha spiegato l'importanza patogenetica della disfunzione mitocondriale presente nel diabete mellito tipo 2 e nell'insulino-resistenza, con riduzione del numero di fibre muscolari, aumento di fibre tipo 2b; minor volume mitocondriale e ridotti mitocondri tipo SS (Sub-Sarcolemmatici), minori proteine di fusione, minor ossidazione lipidica e ridotta produzione di ATP, maggior deposizione lipidica con maggiori dimensioni delle gocciole lipidiche intracellulari muscolari.
Un allenamento aerobico è in grado di modificare queste anormalità, ripristinando il corretto rapporto tra i vari tipi di fibre muscolari, aumentando il volume dei mitocondri e ripristinandone una corretta disposizione SS, ottenendo una favorevole riduzione di peso in soggetti obesi. L'attività fisica migliora la disfunzione mitocondriale, la produzione energetica, il contenuto di DNA mitocondriale, la corretta ossidazione lipidica. De Feo ha invitato tutti i presenti a "Far camminare" i propri pazienti diabetici: in questo modo è possibile ottenere un calo ponderale, la riduzione della circonferenza addominale, un miglioramento glico-metabolico e la diminuzione della pressione arteriosa, con risparmio della spesa sanitaria. Quindi, gli obiettivi terapeutici per ridurre il rischio cardiovascolare nel diabete mellito tipo 2 devono prevedere anche il miglioramento della forma fisica (dispendio energetico equivalente al consumo medio di 9-10 MET settimanali): il prof. De Feo è personalmente "in prima linea" nel proporre concretamente questa realtà, come rilevabile dal sito www.iomuovolamiavita.diabeteitalia.it

Antonio C. Bossi
Direttore U.O. Malattie Metaboliche e Diabetologia
A.O. "Ospedale Treviglio-Caravaggio"

Diapositive della presentazione - Indice Convegno Treviglio 2006