La terapia farmacologia delle condizioni cliniche predisponenti il diabete mellito: intolleranza ai glucidi, ipertensione arterios
  Relatore: Roberto Trevisan
  Diapositive
 
Il dr. Roberto Trevisan, direttore dell'Unità di Diabetologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, ha mostrato, innanzitutto, l'elevata prevalenza di diabete, IGT/IFG in una popolazione adulta della provincia di Bergamo. Ha confermato che l'incremento della glicemia predice futuri eventi cardiovascolari ed è indice di rischio di progressione verso il diabete mellito. Il dr. Trevisan ha anche dimostrato come un trattamento intensivo del diabete possa ridurre le complicanza croniche micro-e macrovascolari sia nel diabete tipo 1, sia le nel diabete tipo 2. Numerosi "clinical trials" hanno dimostrato che la dieta e l'esercizio fisico possono prevenire il diabete in oltre il 50% dei soggetti con alterata tolleranza glucidica e che anche alcuni farmaci (metformina, acarbose, orlistat e, più recentemente i glitazonici), possono ridurre la progressione verso il diabete in soggetti a rischio; l'utilizzo di metformina è stato proposto sin dalla diagnosi di diabete tipo 2, unitamente agli interventi sullo stile di vita. Presentando i risultati dello studio DREAM (riduzione di oltre il 60% dei nuovi casi di diabete tipo 2), il dr. Trevisan ha sottolineato che, per ogni 1000 persone trattate con rosiglitazone 8 mg per circa 3 anni, si riescono a prevenire 144 casi di diabete, pur se con un incremento di circa 4 casi di scompenso cardiocircolatorio: dovrà però essere attentamente valutato il rapporto costo/benefici, poiché l'impatto economico di una simile proposta è particolarmente oneroso.
Anche un'appropriata scelta di terapia antiipertensiva, in soggetti a rischio di sviluppare il diabete, può ridurne l'evolutività. Il blocco del sistema renina-angiotensina (ottenuto con ACE-I o con ARB) risulta essere più "protettivo" rispetto a diuretici, beta-bloccanti o calcio-antagonisti diidropiridinici, così come evidenziato in numerosi studi clinici. Inoltre, l'utilizzo di diuretici sembra aumentare la probabilità di nuovi casi di diabete in soggetti ipertesi; l'uso di ACE-I è in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari in pazienti ad alto rischio e l'evoluzione verso la microalbuminuria in pazienti diabetici ipertesi normoalbuminurici. Invece, il braccio dello studio DREAM utilizzante 15mg di Ramipril nel tentativo di ridurre la comparsa di nuovi casi di diabete non ha raggiunto i risultati attesi, pur se in soggetti che hanno indicazione all'assunzione di ACE-I (ipertesi, scompensati, vasculopatici ad alto rischio di diabete), alcuni effetti favorevoli sul metabolismo glucidico possono aggiungere benefici ulteriori.
Il dr. Trevisan ha concluso la sua brillante relazione ricordando che è possibile la prevenzione farmacologia del diabete mellito tipo 2, pur se non è chiaro se tutti i farmaci ipoglicemizzanti siano in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari; la terapia antiipertensiva in un soggetto a rischio di diabete dovrebbe essere comunque basata, in primo luogo, su farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina

Antonio C. Bossi
Direttore U.O. Malattie Metaboliche e Diabetologia
A.O. "Ospedale Treviglio-Caravaggio"

Diapositive della presentazione - Indice Convegno Treviglio 2006