THIAZOLIDINEDIONE-INDUCED
CONGESTIVE HEART FAILURE
Cheng
AYY, Fantus IG
The
Annals of Pharmacotherapy 2004; 38:817-820
OBIETTIVO Riportare due casi di insufficienza cardiaca congestizia
(CHF) associati all'assunzione di tiazolidinedioni (TZD).
IL CASO Un uomo, bianco, obeso, di 57 anni, con diabete di tipo
2, era in trattamento con pioglitazone (30 mg/die) e insulina. Non presentava
episodi precedenti di CHF ed aveva un'eccelente tolleranza all'esercizio
fisico. Durante le prime quattro settimane di terapia con pioglitazone,
il paziente è aumentato di peso in modo significativo e di conseguenza
ha sviluppato CHF ed edema polmonare.
Un altro soggetto, bianco, obeso, di 50 anni, con diabete di tipo 2, è
stato ricoverato in ospedale per uno shock cardiogenico. Sei settimane
prima aveva iniziato ad assumere rosiglitazone (4 mg/die). Anche in questo
caso il paziente non aveva precedenti di malattia cardiaca e i medici
non hanno individuato alcuna situazione probabilmente responsabile dello
shock cardiogenico. Al momento del ricovero è stata sospesa la terapia
con rosiglitazone, il paziente è migliorato ed è stato dimesso dopo 21
giorni.
DISCUSSIONE I tiazolidiedioni sono farmaci ipoglicemizzanti orali
impiegati nel trattamento del diabete di tipo 2. L'insufficienza cardiaca
congestizia (CHF) e l'edema polmonare associati a questa classe di farmaci
sono stati osservati in pazienti con una storia precedente di CHF. I due
casi qui riportati evidenziano come questi effetti collaterali possano
verificarsi anche in assenza di precedenti episodi di malattia cardiaca.
La stima della causalità obiettiva attraverso la scala delle probabilità
di Narajo ha rivelato che la correlazione tra cardiomiopatia e rosiglitazone,
in questi pazienti, è probabile.
CONCLUSIONI I tiazolidinedioni dovrebbero essere considerati come
una causa nella diagnosi differenziale di CHF e di edema polmonare, nei
pazienti senza una storia clinica precedente di CHF o di malattia cardiaca.
I medici dovrebbero quindi porre attenzione ad una possibile correlazione
tra questa classe di farmaci e la comparsa di cardiomiopatia.
Servizio
di Epidemiologia e Farmacologia Preventiva, Dipartimento di Scienze Farmacologiche,
Università degli Studi di Milano
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