Authors

Kahn SE, Haffner SM, Heise MA, Herman WH, Holman RR, Jones NP, Kravitz BG, Lachin JM, O'Neill MC, Zinman B, Viberti G; ADOPT Study Group.

Title

Glycemic durability of rosiglitazone, metformin, or glyburide monotherapy

Full source N Engl J Med 2006;355:2427-43


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Abstract

Premessa Non è nota l'efficacia dei tiazolidinedionici rispetto ad altri farmaci ipoglicemizzanti orali nel mantenere il controllo glicemico nel diabete tipo 2.
Metodi Abbiamo valutato rosiglitazone, metformina e gliburide come trattamento iniziale del diabete di tipo 2 di recente diagnosi, in uno studio controllato, a doppio cieco, randomizzato, che ha coinvolto 4360 pazienti. I pazienti sono stati trattati per una mediana di 4,0 anni. L'esito primario del confronto tra rosiglitazone e metformina o gliburide era costituito dal tempo fino all'insuccesso della monoterapia, definito come un livello confermato di glicemia a digiuno superiore a 180 mg per decilitro (10,0 mmol per litro). Esiti secondari prespecificati erano costituiti dai livelli di glicemia a digiuno e di emoglobina glicosilata, dalla sensibilità all'insulina e dalla funzionalità delle cellule beta.
Risultati L'analisi di Kaplan–Meier ha mostrato un'incidenza cumulativa di insuccesso della monoterapia a 5 anni pari al 15% con il rosiglitazone, al 21% con la metformina e al 34% con la gliburide. Questo rappresenta una riduzione del rischio del 32% per rosiglitazone rispetto a metformina, e del 63% rispetto a gliburide (p<0,001 per entrambi i confronti). La differenza nella durata dell'effetto del trattamento era maggiore tra rosiglitazone e gliburide che tra il rosiglitazone e metformina. La gliburide è risultata associata a un minor rischio di eventi cardiovascolari (compresa l'insufficienza cardiaca congestizia) rispetto al rosiglitazone (p<0,05) mentre il rischio associato alla metformina era simile a quello del rosiglitazone. Il rosiglitazone è risultato associato a maggiore aumento di peso ed edema rispetto a metformina o gliburide, ma a meno eventi gastrointestinali rispetto alla metformina e a meno episodi ipoglicemici rispetto a gliburide (p<0,001 per tutti i confronti).
Conclusioni I rischi e i benefici potenziali, il profilo degli eventi avversi e i costi di questi tre farmaci dovrebbero tutti essere presi in considerazione quando si sceglie la terapia farmacologica dei pazienti con diabete di tipo 2. (Numero ClinicalTrials.gov, NCT00279045).